LA VOCE DEL MONDO
C’è Giovanni che pensa al Franco
E Alessandro all’Alberto, il caro amico di sempre.
Ciascuno, in queste feste, ha più d’uno a cui pensare.
Eppure parecchi, troppi, rimangon soli. Senza una notizia,
un pensiero. Una preghiera.
Senza la voce amica di chi potrebbe confortarli e dar loro coraggio.
Sono la maggioranza coloro che soli si pensano abbandonati,
coloro che soffrono i patimenti della fame, della guerra
e che non hanno mai avuto speranze.
Ma forse non sanno che stanno liberando il mondo,
con un forte, possente, continuo e unico urlo di dolore.
Questo urlo penetrerà per sempre nelle anime e nei cuori di tutti.
A poco a poco diverrà il nostro comune comunicare. A poco a poco cambierà il mondo.
Ma in quest’urlo ci sarà qualcosa di strano. Di mai udito. Di mai avvenuto.
Ci saranno voci fatte con parole straniere. Ci saranno anche stridii, versacci spaventosi
che non tarderemo a riconoscere. I nostri fratelli animali che soffrono al nostro pari e la natura tutta consumata fino a divenir deserto si uniranno a noi.
Saremo finalmente un solo corpo.
Saremo finalmente una sola anima.
Saremo finalmente un nuovo mondo.
Giuseppe Laino, 23 Dicembre 2013
Questa è forse l’ultima poesia scritta da mio padre, qualche mese prima della sua scomparsa.
Con incredibile lungimiranza, credo di poter dire che in queste poche righe sia riuscito a mettere tutto.
L’impegno sociale, la lotta politica, l’indignazione verso ignoranza e ignavia e, soprattutto, la sua convinzione che nell’uomo – e in nessun altro – stia il problema e al tempo stesso la soluzione dei problemi di questo mondo.
Mio padre era tante cose, ma per formazione era filosofo. E un filosofo, per citare l’illustre Carlo Sini “non ha da fare un’ontologia, ma ha da fare un’etica, cioè una politica.”
Giuseppe si è sempre adoperato per fare politica, e quindi etica. Per comunicare e condividere la consapevolezza che ogni scelta che facciamo, nel grande e nel piccolo, è una scelta politica ed è una scelta etica.
Usava evitare le metafore, per parlar diretto, come si parla alla gente quando si vuol dire qualcosa che fa bene e fa male allo stesso tempo. Fa male perché tocca sul vivo, fa saltare quelle che sono le nostre comode verità continuamente rifrescate dalle balle quotidiane; fa bene perché costruisce, guarda al futuro con fiducia nelle capacità infinite dell’Uomo con la U maiuscola.
Le riflessioni di Giuseppe hanno riempito quaderni, appunti, diari. A volte hanno visto la luce, sotto forma di articoli, interventi o post; altre volte sono rimaste nel cassetto.
Questa sezione del sito si propone di raccogliere alcuni dei tanti spunti su cui Giuseppe ha lavorato negli anni. Si seguirà un ordine cronologico, più che tematico. Ma chi avrà la pazienza di approfondire questi scritti, si accorgerà presto che, indipendentemente dal tema, il pensiero etico – e quindi politico – di Giuseppe ha una coerenza forte ed onnipresente. Sarà quindi questo pensiero, più di tutto, a fornire naturalmente il nesso logico fra gli articoli che qui elenchiamo.
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