Luogo: Val Sesia, Val Sermenza
Dislivello: 1500 mt c.ca
Durata: 9 h circa.
“Poderosa piramide di roccia che si alza fra il colle Mud e la Bocchetta della Moanda, ergendosi tra la Val Sermenza e l’alta Valsesia di fronte al Monte Rosa.”, così recita Gino Buscaini a pag. 502 del suo Monte Rosa edito dal Club Alpino Italiano e dal Touring Club Italiano nel 1991.
Partiamo da Rima (1411 mt) domenica 18 Luglio 2010, alle 5 di un giorno splendido. Ben presto, superato il torrente Sermenza, ci inoltriamo nel sentiero fra squarci incantevoli, e boschi. Superato sulla destra il sentiero che conduce al colle di Mud e poi ad Alagna, si scorge Scarpia di sotto (1703 metri) e si intravede Scarpia di sopra (1920 metri).
Dopo due ore di cammino e superata Scarpia di sopra, si giunge alla “larga sella” che costituisce il Passo del Vallarolo (2332 metri) da cui si vede sulla destra la cima del Tagliaferro e sulla sinistra il Dosso Grinner (2761 metri).
Per capire il perché del nome Passo del Gatto, non si può che farlo ed inerpicarsi a quattro zampe lungo il pendio. Giungiamo sulla cresta del passo verso le 8,45.
Davanti, oltre la parete rocciosa del Tagliaferro, scorgiamo la parte sinistra del monte Rosa con la punta Vincent, la cima Giordani e il ghiacciaio di Indren, più sotto vediamo lo Stolemberg e il corno dei Camosci.
Su un sentiero fatto di rocce e detriti scorgiamo i primi stambecchi. Man mano che saliamo ci lasciamo incantare dalla loro fiera bellezza.
Riprendiamo la salita ormai in vista della cima. Arriviamo in cima alle 9.30, dopo circa 4 ore e 30. Il Corno Bianco, lo Stolemberg, il corno dei Camosci e appena sotto sulla destra il rifugio città di Vigevano e l’albergo Guglielmina. Il col d’Olen e sulla destra il corno Rosso.
La cresta lunga circa sessanta metri del Tagliaferro è molto stretta, ma ci fermiamo ancora un po’ ad ammirare il monte Rosa che è troppo bello in questa meravigliosa giornata.
Riprendiamo quindi la via del ritorno, scendendo dall’affilato passo del Gatto, e incontriamo fiori e camosci.
Sulla neve si giocia, ma è tempo di tornare dal passo del Vallarolo.
Raggiungiamo Scarpia di sopra e Scarpia di sotto. Poi il torrente Sermenza che da il nome alla Valle. Alle 14.00, il rientro a Rima.